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MARZO 2006 • Vol 3, No 3
Presenza • Risveglio • Centri Superiori • L'Amato • Dio

Essere Presenti

Una newsletter mensile per mettere in pratica le idee della Quarta Via

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Essere Presenti e Parlare

Imparare ad essere presenti internamente—essere lo stato di presenza senza parole—spesso comincia con l'essere silenziosi all'esterno, col parlare di meno. Per esempio parlare meno spesso, meno in fretta, meno energicamente e per periodi di tempo piú brevi. Sforzi di questo genere, accompagnati dall'attenzione divisa, aumentano la nostra capacitá di promuovere e prolungare la presenza. E proprio a questo si riferiva Rodney Collin, il pupillo di Ouspensky, quando scrisse: "E' straordinario vedere quali porte sembri aprire la rinunzia al parlare, alle parole."

Le parole e l'espessione di noi stessi attraverso le parole, possiedono una particolare tendenza ad oscurare la presenza. Tanto per cominciare, le parole danno forma ai molti 'Io' e il successivo esternarli in parole aumenta la loro pesantezza. Improvvisamente, la parola espressa sembra piú concreta della presenza priva di parole, fino al punto da sopraffare l'attenzione divisa. Come osservato da Robert Earl Burton, fondatore della Fellowship of Friends, "Piú si parla, meno si ha la possibilitá di attuare quello di cui stiamo parlando, perché parlare ha la tendenza a rimuovere la presenza."

Questo é altrettanto vero per quanto riguarda il parlare interiore, una difesa dietro cui alcuni di noi si nascondono, senza rendersene conto. Benché all'esterno si possa apparire piuttosto silenziosi, i pensieri espressi a parole e le reazioni che hanno luogo dentro di noi, possono rimuovere la presenza tanto quanto, se non addirittura piú del parlare esterno. A questo proposito il Sufi Al-Antaki, suggerí che: "Il momento piú nocivo per parlare é quando per voi sarebbe meglio restare in silenzio e quello piú nocivo per rimanere in silenzio é quando per voi sarebbe piú appropriato e necessario parlare."

In particolare, a proposito del parlare esterno, Ouspensky disse: "Si parla, si parla e poi si parla ancora senza farci veramente mai caso, perché la cosa ci dá soddisfazione e occupa il nostro tempo. Cercare di evitare il parlare inutile é lavoro sull'essere."

E questo include anche il parlare del lavoro. Come ha detto Burton: "Quando si comincia a parlare del sistema, bisogna fare attenzione perché si comincerá a divagare e si perderá il ricordo di sé." E ha anche aggiunto che "al centro istintivo piace sentire il suono della sua voce," riferendosi al fatto che la parte intellettuale del centro istintivo si servirá del parlare per adescarci e tenerci lontano dalla presenza. Lo fará anche quando é qualcun altro a parlare, interrompendolo con l'immaginazione del nostro parlottio interiore.

Per affermare la nostra valutazione per la presenza e prolungarla mentre parliamo, dobbiamo andare al di lá dell'urgenza di esprimere, difendere e giustificare noi stessi a parole, ma dobbiamo anche andare oltre il bisogno di nasconderci dietro il silenzio. In entrambi i casi dobbiamo riandare al significato del ricordo di sé: vale a dire che né le parole all'interno né quelle all'esterno sono la presenza in se stessa; che le funzioni non sono la consapevolezza e che siamo addormentati ogni qualvolta che il parlare e il non parlare succedono automaticamente, senza attenzione divisa.

Inoltre esistono alcuni metodi utili (oltre a quelli elencati all'inizio di questo articolo) per favorire la presenza mentre si sta parlando. Uno di questi consiste nell'introdurre degli "Io di lavoro" prima di parlare. Per esempio: "Parla con presenza." "Valuta piú la presenza che le parole." "Ascolta la tua voce con attenzione divisa." Stabilire la presenza fin dall'inizio é lo scopo migliore, ma é anche possibile sorprendersi nel mezzo di una frase e inserire un "Io'' di lavoro interiormente: "Torna." "Sta' qui mentre parli." "Non sacrificare la presenza.''

Un altro metodo per favorire la presenza mentre si sta parlando, consiste nel minimizzare i propri movimenti fisici. Per esempio evitare di dondolare esageratamente il corpo, di muovere la testa o di gesticolare con le mani. Lo scopo non é quello di diventare rigidi nel fare questi movimenti, ma di fare attenzione alla tendenza del centro motorio di distrarre e rimuovere la presenza.

Questo vale anche per il centro istintivo e per il centro emozionale che spesso lavorano insieme per oscurare la presenza; per esempio con espressioni della faccia o toni di voce esagerati, o con commenti critici, sarcastici e umorisitici. Se, a tutta prima, queste possono sembrare delle piccolezze, con un'osservazione piú accurata potremo renderci conto di quanto invece siano capaci di alimentare l'immaginazione e rimuovere la presenza.

Come disse il Sufi Abu-Bakr, "Il silenzio non é confinato alla lingua, ma riguarda il cuore e tutte le membra." E come insegnato da Burton, "cercate di essere presenti quando parlate e quando finite di parlare cercate di essere presenti in silenzio. La presenza silenziosa prolunga il ricordo di sé.''


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• Come funzionano
• Come rimuovono la presenza
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• Il maggiordomo e le parti intelletuali dei centri
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Angioletto in bronzo. Collezione della Fellowship of Friends.

Considerazioni sulla presenza e il parlare
Parliamo un bel po' di troppo. Se ci limitassimo a ció che é strettamente necessario, solo questo sarebbe giá come stare in silenzio.
George Gurdjieff   
Passare il tempo a chiacchierare e a ridere é una delle cose piú meccaniche che ci siano. Si puó resistere a tutto tranne che a del buon cibo; a tutto tranne che a parlare.
Peter Ouspensky   
Il parlare a ruota libera produce degli effetti negativi - soprattutto in coloro che parlano.
Rodney Collin   
Quando vi guardate intorno senza parole, prolungate uno stato senza parole. Dovete anche stare in guardia contro quei gruppi di 'Io' che hanno dei precedenti nel rimuovere la presenza.
Robert Earl Burton  
Lo stato piú alto va oltre le capacitá del pensiero.
Le Upanishad   
Evita di gesticolare mentre parli.
Chilone
 
L'amante del silenzio si avvicina a Dio, e Dio gli va incontro e lo illumina.
Giovanni della Scala  
Il primo passo verso la libertá spirituale é controllare la mente, fermare il parlare inutile, rimanere in silenzio
Budda
Non parlare a meno che il tuo parlare non significhi qualcosa
Ibn Arabi

Stss, non piú parole. Siamo al di lá delle parole.
Jalaluddin Rumi



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